• 2 gennaio 2023
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I miei primi 60 anni di caritativa

Giuliana, da liceale nella Bassa Milanese, ora da nonna nel Banco di Solidarietà. Perché?

Nella foto: caritativa in "Bassa", carnevale '65 con i bambini

Mi è stato chiesto di raccontare le origini di una esperienza di caritativa che ho vissuto negli anni ’60.  Si tratta dell’esperienza della cosiddetta “Bassa”.    Abitavo a Milano, frequentavo le scuole superiori e ogni domenica pomeriggio andavo, con altri “giessini” in un piccolo paese agricolo (Pantigliate), dove la gente viveva spesso poveramente e con mille problemi, e soprattutto i bambini erano in una condizione davvero disagevole. 

Lo scopo nostro non era però di cambiare la situazione dei bambini delle cascine ma cambiare il nostro cuore, dilatare e condividere la vita di chi avevamo vicino. Andando in “Bassa”, misteriosamente io ero contenta. Misteriosamente perché non sempre le cose erano facili e non sempre ottenevamo risultati gratificanti. Ma imparavo dagli amici e mi ritrovavo cambiata nella mia umanità.

[A questo punto Giuliana ricorda la Canzone della Bassa, che nacque proprio allora, e inizia a cantare. "In Bassa io vado, io vado allegramente...." e subito tutti quanti la conoscevano  si sono messi a cantare con lei"]

I miei genitori non capivano perché volessi andare in Bassa. Una domenica me li trovai davanti alla chiesa di Pantigliate... Io mi arrabbiai e mi sentivo in imbarazzo. Però, con il tempo, i miei genitori “stimarono” quello che accadeva.

Dopo il liceo, ho fatto costantemente altre esperienze di caritativa: a Bruzzano con certe famiglie, con l’Avsi  , e poi, da tanti anni ormai, con il Banco di Solidarietà Piccinini. è passata una vita, ma sono ancora qui a imparare! dalla bellezza di questa esperienza, dalle facce liete che anche qui incontro, dai rapporti che mi cambiano. Condividere i bisogni delle persone è davvero per tutti noi “condividere il senso della vita”.In un gesto semplice, grauito, per la mia educazione. 

Giuliana

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